È figlio di un impiegato di assicurazioni e la madre ha un negozio di porcellane e merletti. Louis-Ferdinand avrà un ricordo negativo dell'infanzia e non perdonerà mai il padre per le numerose percosse subite. La madre era una donna senza carattere che non riusciva a bloccare questi abusi sul figlio.Particolare il luogo dove Céline trascorre l'infanzia, il Passage Choiseul. L'autore nomina spesso questo luogo della giovinezza e più volte lo descrive come luogo angusto, come una sorta di prigione.
Nel 1912, appena diciottenne, il giovane Céline si arruola volontario nell’esercito francese dove viene aggregato al "12e régiment de cuirassiers" a Rambouillet (l'episodio è straordiariamente descritto in Casse-Pipe 1949).
Nel 1914 scoppia la prima guerra mondiale, vi prende parte con valore come volontario ed ottiene diversi riconoscimenti..Nel 1915, dopo aver a lungo vagato negli ospedali, ottiene il congedo e viene riformato per invalidità al 70%.
Ottenuto il congedo nel 1916 firma un contratto con la Compagnie Francaise Shanga Oubangui per dirigere una piantagione di cacao in Camerun. Dopo nove mesi, spossato dalla malaria, torna in patria e trova impiego presso una piccola rivista di divulgazione scientifica (esperienza descritta in Mort à Crédit). Nel 1918 si iscrive alla facoltà di medicina di Rennes, laureandosi nel 1924.Dal 1924 al 1928 lavora per la Società delle Nazioni che lo invia a Ginevra, Liverpool, poi in Africa, negli Stati Uniti, in Canada e a Cuba. In questi spostamenti è spesso medico di bordo. Durante questi viaggi Céline affina la sua cultura e si rende conto che: "Il viaggio (sia fisico che mentale) è l'unica cosa che conta, tutto il resto è delusione e fatica".In questo periodo svilupperà la sua convinzione sull'inaridimento dell’uomo moderno. Rientrato in Francia nel 1928, si stabilisce a Montmartre dove svolge la professione di medico dei poveri, quasi gratuitamente. Durante le interminabili notti insonni scriverà Viaggio al termine della notte (Voyage au bout de la nuit).È proprio da questa sua attività di medico dei poveri, i quali non sono capaci di pagarlo, che Céline si accorge che la stessa povertà è una malattia, tremenda e senza cura. Continuando a visitare senza farsi pagare finirà per ammalarsi egli stesso di quella malattia.
Quella di Céline è una lotta contro un mondo che sogna soltanto il potere ed il progresso. Il mondo che è diventato una malattia cronica. La morte sembra l'unica cosa veramente coerente.Morte e ironia sono le uniche cose che fanno intravedere una speranza di guarigione dalla malattia della vita moderna.Riguardo l'antisemitismo di Céline ci sono ben pochi dubbi in quanto non solo esso traspare da alcuni suoi scritti ma è esplicitamente illustrato in tre pamphlet sulla questione. Ad esempio nel 1938 ne L'école des cadavres denunciava la rovina della Francia a causa degli ebrei e dei capitalisti e invocava una nuova alleanza con la Germania hitleriana al fine di preparare lo scontro ad ultimo sangue tra democrazie occidentali e bolscevismo.È comunque doveroso ricordare come nei primi lavori, specialmente in Mort à crédit, Céline ironizza più volte con l'antisemitismo: ad esempio quando il padre nervoso se la prendeva con tutti, ebrei, massoni, bolscevichi, capitalisti..., viene descritto in maniera grottesca e ridicola. E il suo primo romanzo, Voyage au bout de la nuit, appena pubblicato fu accusato di essere filocomunista, e nel clima antisovietico del tempo Céline fu costretto a difendersi e a rettificare con un apposito pamphlet (Mea culpa). Da allora in poi Céline ha sempre dichiarato a gran voce il suo patriottismo e il suo legame alla nazione, più o meno nella stessa maniera del suo alter ego Bardamu nel Voyage: quando all'ospedale militare scopre che un vecchio soldato che non fa altro che gridare "Viva la Francia!" viene trattato meglio degli altri pazienti, inizia anch'egli a gridare "Viva la Francia" ad ogni momento.Nel 1945 finita la seconda guerra mondiale l'accusa di antisemitismo e collaborazionismo gli valsero l'esilio dalla Francia. Troverà alloggio in Danimarca dove resterà fino al 1951.Nel 1951, tornato in Francia dopo gli anni d'esilio in Danimarca, il Dottor Destouches acquistò una casa a Meudon, un piccolo centro urbano a circa 10 km da Parigi. La casa da lui scelta si trovava su una collinetta dalla quale si dominava l’intera capitale.Viaggio al termine della notte
Il Voyage è indubbiamente il più famoso romanzo di Céline. Esso è un affresco della razza umana, sicuramente uno dei romanzi che meglio ha saputo capirla e rappresentarla. Affronta tutti i temi più importanti del XX secolo: la guerra, l’industrializzazione, la decadenza coloniale, l’impoverimento e l'aridità delle coscienze.
È la storia di un medico, Bardamu, alter ego dell'autore, che dopo aver partecipato alla prima guerra mondiale si imbarca per le colonie, di qui agli Stati Uniti e poi nuovamente in Francia dove diventa medico dei poveri.
Il romanzo è un pretesto per la riflessione sulla vita di Céline, viene infatti imbastito di aforismi sul senso o meglio sul non-senso di questa cosa incerta che per convenzione tutti chiamano vita.
Céline usa la parola come un bisturi, seziona la realtà con un piglio cinico, che è in realtà il grimaldello per scardinare la convinzione ottusa, i rapporti falsi, la vanagloria, i grandi ideali che a suo dire, non sono che "i nostri peggiori istinti vestiti di paroloni".
Ma tutto questo non per spregio, anzi, ciò che muove Céline (tanto il medico quanto il letterato) è un disperato amore per la vita, l'angoscia di vederla stuprata dalla modernità, dai falsi idoli, dalla guerra.
Morte a credito
Pubblicato nel 1936, è il secondo romanzo di Céline, lo stile è spinto ancor più all'estremo, l'argot balla galleggiando su quei tre punti di sospensione che non lasciano riprendere fiato. In Italia arriva piuttosto tardi, intorno agli anni sessanta, in una traduzione monumentale di Giorgio Caproni. È considerato uno dei capolavori della letteratura francese del Novecento.
È un romanzo che segue un filo autobiografico, infatti il protagonista è un ragazzo di nome Ferdinand, che deve affrontare la vita nel Passage Choiseul, il suo inserimento nel mondo del lavoro, i suoi viaggi studio.
Il romanzo è una presa di distanze dalla vita, che non è quello che crediamo e che alla fine ci porta a conquistare l’unico credito che siamo sicuri di riscuotere.